Spazi di Educazione al Benessere


panchina piedi

 

 

Una nuova Rubrica

Con Pedagogica...mente, si vuole offrire uno spazio di educazione al benessere, entrando nel merito di aspetti educativi utili a: genitori, insegnanti e ragazzi, riflettendo su interrogativi e criticità dell'educare oggi, offrendo competenti flash orientativi.

Ad esempio, argomenti e temi:

-genitorialità e adolescenza: riflessioni e percorsi possibili!

-bullismo: un fenomeno complesso e da conoscere

-genitori, nonni e nipoti: chiarezza nel rapporto educativo

-dislessia, disgrafia, discalculia: disagi e non patologie!

-game over: smartphone, facebook, videogame, dipendenze o solo gioco

...e tanti altri quesiti che attanagliano il mondo dell’educativo

Iniziamo questa nuova esperienza con:

a) Terme di Salice

nel 2015 nasce la collaborazione dello Studio Pedagogico Pavese con le Terme di Salice.

La convergenza degli interessi professionali reciproci, particolarmente orientati allo sviluppo della "cultura del benessere", ha consentito la realizzazione di due momenti formativo-informativi di attualità e interesse sociale.

 

Due appuntamenti importanti che si svolgeranno il 30 luglio e il 20 agosto dalle ore 21 con ingresso gratuito, rispettivamente sui temi:

-Smartphone, Social Network e Videogames: dipendenza o solo gioco?

-Pedagogia e Criminologia: educare alla legalità

locandina bordoSi parla spesso di benessere dimenticando che spesso una vita tranquilla e senza grossi problemi possono essere un buon punto di partenza.


b) suggerimenti e riflessioni

Genitorialità e Adolescenza: riflessioni e percorsi possibili!

fattore famiglia

Dottore, non so proprio più cosa fare con mio figlio?

Questa è la classica domanda che spesso mi viene posta dai Genitori (in genere dalla figura materna), verso la gestione educativa del figlio (o figlia), adolescente.

Il “gap generazionale” è implicito e per sua natura ripetitivo, ma anche diverso rispetto a quando l’attuale Genitore, era Adolescente.

Oggi il cambiamento è più complesso e tremendamente veloce, da rendere obsoleti gli approcci, essendo cambiati: costumi, regole di funzionamento sociale, rapporti e relazioni familiari, ruoli, disponibilità economiche, valori, modi di comunicare…generando bisogni in “continua evoluzione”, i quali reclamano risposte appropriate e spesso diverse dagli schemi a cui si è abituati.

Cosa cercano i giovani di oggi?        Cosa possiamo fare?

Se li osservate attentamente oppure se lanciate solo uno sguardo veloce all’enorme piazza virtuale dei social network, vi accorgerete che cercano quello che cercavamo 20-30 anni prima noi: identità e visibilità.

La differenza? Un tempo, era più facile il contatto umano (il muretto, lo scambio di vestiti, l’oratorio…), si piangeva, rideva e sognava in forma più collettiva, oggi forse, molto più in solitudine.

Con la contraddizione amplificata dall’adolescenza “cercano un orecchio che sappia ascoltare” e al tempo stesso, lo rigettano disarmando e inibendone la riproposizione.

Epoca delle “passioni tristi” e dei “4 salti in padella”; contrassegnata (Genitori e Figli), dalla riduzione del piacere del conoscere, elaborare pensiero critico, creativo e affettivo in un mix equilibrato di dosaggi.

 

Quindi?

Non serve colpevolizzarsi con pensieri e frasi tipo: “sono un pessimo Genitore” tantomeno banalizzare con: “non ci sono più i ragazzi di una volta”; “ai miei tempi…”; entrambe le modalità finiscono per distrarci e non affrontare con serietà un processo Educativo delicato e importante.

Fare in modo che la coppia Genitoriale sviluppi e persegua un disegno coerente di:

-Educazione valoriale (partendo dalla famiglia stessa)

-Educazione alla socialità partecipata (non sempre e non tutto il mondo è cattivo)

-Educazione alla cultura della legalità (responsabilità e rispetto delle regole)

Percorsi utilissimi per imparare a gestire il conflitto (di cui tanto abbiamo paura), saper dire qualche “no” quando serve e magari, guardare con maggior ottimismo al futuro, con qualche sorriso in più!

 gen litigiosi lungo


 2) Bullismo: un fenomeno complesso e da conoscere!

bullismo-a-scuola-il-sorcio

Con il termine Bullismo, si definisce quel fenomeno complesso fatto di comportamenti offensivi, aggressivi, violenti e ripetuti, messi in atto da un singolo individuo (o più persone), ai danni di una persona, con lo scopo di esercitare potere e prevaricazione.

Si può strutturare attraverso forme:

-dirette, ingiurie, insulti ricatti, intimidazioni, vessazioni, fino ad arrivare a spinte, prepotenze fisiche e percosse;

-indirette, pettegolezzi, calunnie, isolamento, fino all’esclusione della vittima dalla vita di gruppo.

Il luogo a maggior concentrazione di episodi è la Scuola;  protagonisti attivi i Ragazzi, e apparentemente passivi Genitori e Insegnanti.

Il fenomeno è in ascesa anche a causa della crescente frequentazione dei giovani sul web (cyber bullismo), il quale dilata il perimetro di azione e moltiplica le occasioni che consentono al Bullo di attuare le vessazioni (da dietro un monitor, si può essere più forti e assumere identità diverse, nascondendo la propria).

bullismo

Quali strategie?

Vanno ricercate proprio in quell’apparente “passività” di Genitori e Insegnanti; sia nella comprensione di un mondo in mutamento veloce, sia nella riappropriazione di Ruoli a volte “scomodi” in quanto necessitanti di una gestione equilibrata dell’autorità.

Processo orientato alla costruzione della personalità dei ragazzi, in un contesto favorente l’acquisizione delle regole del vivere insieme e del senso civico.

Mettendo in campo interventi globali, coerenti e continuativi capaci di produrre risultati consistenti e duraturi e non spot ad uso e consumo mediatico, dagli esiti spesso scadenti e narcotizzanti.

 

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Come?

Una volta identificata l’entità del problema, sia a Scuola, sia in Famiglia, con l’aiuto di Professionisti competenti nei processi Educativi, si possono:

-identificare i comportamenti ritenuti inaccettabili;

-sviluppare il coinvolgimento emotivo di adulti e ragazzi nella costruzione del sistema di regole e sanzioni;

-attivare azione di contrasto coerente, in caso di trasgressione delle regole;

-far dialogare oppressore e vittima, in termini di reciproco apprendimento;

-promuovere un ambiente costituito da interessi positivi e autorevolezza.

Ognuno di questi punti dovrà essere a sua volta sviluppato e adeguatamente declinato in azioni, nei singoli contesti.

 

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